La grande muraglia

Se imprecate sottovoce ogni volta che incrociate sul vostro cammino un neopatentato, non andate in Cina. O almeno non andateci per i prossimi dieci anni, perché per ora le strade sembrano un enorme piazzale degli autoscontri. Sette anni fa è stato eliminato il divieto di possedere un’auto personale, sette anni fa hanno tutti cominciato a guidare in massa … Risultato: a Napoli c’è più ordine, perché almeno sono tutti d’accordo che a semaforo rosso si passa, mentre qui non lo considerano proprio. Lo trattano come una simpatica decorazione con luci a intermittenza e per quanto riguarda gli altri segnali andiamo ancora peggio. La doppia riga continua? Segna il percorso che devi fare, un po’ come per gli aerei, quindi devi metterti esattamente sopra di essa ed accelerare. Sorpasso a sinistra? Solo se hai la possibilità di andare contro mano, prima di una curva cieca, divertendoti a scansare camion all’ultimo secondo. Le strisce? Probabilmente le userebbero più volentieri come base per grossi esercizi di calligrafia … Non erano considerate nemmeno dalle vecchine sul carretto che piuttosto di scansarti o, ma non ci pensavano nemmeno, fermarsi, suonavano a tutta forza il loro clacson …

Comunque. Basta evitare di attraversare la strada e soprattutto di guardare fuori dal finestrino durante le trasferte in autobus e va tutto bene. Così, tra un incrocio e l’altro, arriviamo alla fabbrica della giada. Cos’è la giada? La giada non indica un tipo di pietra preziosa, ma piuttosto un manufatto ricavato da una pietra dura … tipo giadeite o nefrite. Eggià … Quindi non si può parlare del prezzo della giada perché, a seconda del materiale utilizzato, il costo varia tantissimo! Detto questo, mi si potrebbe obiettare che non si può parlare di prezzo della giada in ogni caso, perché la maggior parte delle cose ha un costo proibitivo … E come già mi era capitato, anni fa, durante una visita ad un museo naturale pieno zeppo di collier di diamanti, mi ritrovo a sbavare sulle vetrine dei braccialetti. L’unico problema è il commesso che mi si fionda incontro appena sbircio un oggetto in esposizione … ma ho stranamente una risposta pronta e sincera che riesce a zittirlo … Alla domanda “ quale ti piace, te lo faccio vedere!” posso rispondere tranquillamente: “Tutti”. Mi giro e trovo Umberto un po’ più in la che sta sbavando su un’enorme aquila😂 A quanto pare abbiamo tutti e due un debole per la giada!

Usciti (quasi) indenni dal negozio riprendiamo il cammino verso la grande muraglia! Per arrivarci ci vogliono quasi due ore ma il viaggio è allietato dal confronto politico-sociale Cina-Italia . Meglio un innocente in galera o un colpevole libero? Meglio una persona sola al comando a cui tutti obbediscono o tanti al comando e nessuno che ascolta? La discussione si fa accesa ma sembra che, tutto sommato, i nostri compagni di viaggio veneziani abbiano stabilito che in Cina la gente se la passa meglio che in Italia … Bah…

Fortunatamente arriviamo in vista della Grande Muraglia prima che qualcuno chieda la cittadinanza Pechinese e, superato un litigio autista/contadinoparcheggiatore raggiungiamo l’ingresso in pullman … E’ un dettaglio importante perché siamo tra i pochi fortunati a poter godere di questo vantaggio: la maggior parte degli altri turisti non ha un foglio che convince il contadinoparcheggiatore a lasciarli passare e deve scarpinare su per una ventina di minuti, togliendo fiato a quella che si presenta una bella ma impegnativa passeggiata sulle mura!

Siamo saliti! Siamo sulla grande muraglia! Non è esattamente come me l’aspettavo: pensavo fosse più alta, più larga e più dritta. Invece si snoda flessuosissima e segue ogni curva delle colline, è snella, impervia e perigliosa! Si, perché a parte il fatto che in alcuni punti è mezza crollata, o usata come lo fu il nostro Colosseo come comoda fonte per costruzioni, è infida per il fatto che ti viene voglia di “vedere ancora cosa c’è dietro al prossimo bastione”, ma il punto è che facendo così potremmo camminare per giorni di fila arrivando in Mongolia o in Russia …

Visto che c’è un sacco di gente tentiamo di tagliarne via una fetta scegliendo il lato più impervio. C’è un tratto con pendenza del 75% e fa davvero impressione! Ci sono gradini messi un po’ a caso, uno alto, uno basso, uno altezza ginocchio uno altezza caviglia … ma che avevano in testa questi cinesi? Sarà forse vero che mandavano qui a costruirla solo gli indesiderati in città e nessun ingegnere?

Altra tappa della giornata è la regione degli imperatori, dove si trovano le tredici tombe della dinastia Ming. In realtà l’area occupata dalle tombe è molto vasta, così vediamo solo una tomba, quella vicina alla via sacra. Quest’ultima è una lunga strada costeggiata da salici piangenti e statue. Per la precisione ci sono 36 statue: leoni, simbolo di dignità , unicorni, segno di giustizia contro gli spiriti maligni, cammelli ed elefanti, simbolo della vastità del territorio dell’imperatore ed infine il Quilin, un figlio del drago che rappresenta il difensore spirituale a protezione delle tombe.

Oggi era una bella giornata ma mentre eravamo nella via sacra si è alzato il vento e dagli alberi hanno cominciato a piovere minuscole foglioline di salice, bellissimo!

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