Partenza

Ebbene si, discostandoci ancora una volta dalla tradizione, non siamo partiti per il nostro viaggio di nozze subito dopo i festeggiamenti …

Non abbiamo lasciato un centinaio di persone stanche ed ubriache a ballare il liscio sulle note di un’orchestrina dentro ad un grosso tendone, come ci hanno mostrato da sempre i film americani. Non ci siamo allontanati su una decapottabile con le lattine attaccate alla targa e non siamo saliti su una nave da crociera scintillante nella notte.

Siamo tornati a casa, nella nostra casetta nuova e, udite udite, il lunedì siamo andati a lavorare. Ci ha salvato, come in altre occasioni, il confronto con William e Kate, che, consigliati dai servizi segreti, hanno deciso di rimandare la loro honeymoon per questioni di sicurezza.

Devo ammettere che ho provato ad usare la stessa scusa anche in ufficio quando mi chiedevano che cosa ci facessi li, ma, chissà come mai, non ci ha creduto nessuno … Ho sempre dovuto concludere, davanti ad alcune facce sgomente, che il nostro era un viaggio organizzato e che la partenza era fissata solo il 15 maggio, una settimana dopo le nozze.

L’intervallo di una settimana tra nozze e partenza comunque non è stato per niente male, abbiamo avuto il tempo di prepararci al lungo viaggio in Cina senza avere più l’ansia dei preparativi del matrimonio … Troveranno parcheggio? Troveranno la strada? Avranno caldo? Freddo? Fame? Apprezzeranno le nostre bellissime bomboniere? Pioverà?

Ma a dire il vero il valzer delle valigie è finito solo il giorno prima, quando abbiamo deciso di partire con: una valigia piccola piena, una valigia grossa abbastanza vuota, un bagaglio a mano pieno ed un bagaglio a mano quasi completamente vuoto. E con quasi completamente vuoto intendo dire che conteneva una maglietta, un maglione, un paio di mutande ed un libro. Eravamo tentati (io) di fare una sintesi di due bagagli e partire più leggeri ma, fortunatamente, mi hanno fatto desistere dall’intento.

Ore 9:00 aspettiamo che ci vengano a prendere per accompagnarci all’aeroporto: Umberto dice che ho l’aria di un micino sotto la pioggia che desidera essere messo sotto la giacca e portato a casa. Sarà che le partenze mi agitano e l’idea di stare per aria dieci ore non mi convince tantissimo … In più arriveremo a Roma per l’una e dovremo aspettare fino alle otto di sera per imbarcarci sull’airbus che ci porterà a Pechino. Pechino? Ma arriveremo davvero così lontano?

Ore 12:30 sbarchiamo a Roma. L’agenzia ci ha consigliato di lasciare i bagagli in custodia al “Safe” di Fiumicino, prendere il Leonardo Express e passare un paio d’ore a Roma in modo tale da non inaugurare il viaggio con un pomeriggio di tedio profondo, ma chi ha il coraggio di allontanarsi dall’aeroporto poche ore prima di un volo intercontinentale? Avendo esperienza quotidiana di ferrovie ho acquisito una sana sfiducia nella puntualità dei treni, inoltre chi non ha mai sentito parlare delle ruberie perpetrate dai dipendenti degli aeroporti sulle valigie di ignari viaggiatori? A scuoterci (mi) dall’ansia succitata è stata la pesantezza che i nostri averi hanno raggiunto dopo qualche metro di trascinamento, pesantezza che ci ha guidato quasi inconsapevolmente verso il famoso “Safe”.

Una volta liberati dal peso delle valigie ci siamo sentiti più liberi di prendere in considerazione la gita a Roma … così un passo dopo l’altro ci siamo ritrovati sul Leonardo Express e qualche lamentela (di Umberto su quanto fosse brutto quel treno) e qualche ciancia (delle nostre vicine sul costo, la dimensione e la posizione di tutte le case dei loro amici) ci siamo ritrovati alla stazione Termini. Qui niente da dire a parte che è una pessima entrata per una città così bella …

Visitiamo il museo più vicino alla stazione e rientriamo giusto in tempo (tre ore prima) in aeroporto.

In fila al gate notiamo qualche altra coppia, faranno anche loro parte del “Gran tour della Cina”? Chiunque siano, sono stati più fortunati di noi perché hanno i posti vicino al finestrino mentre noi siamo nella fila centrale e dietro di noi c’è un infante a cui, giustamente, non piace tanto sentire le sue piccole orecchie che si tappano in continuazione e fa presente il suo disappunto nell’unico modo che conosce …

Ore 22:00 dopo aver avuto il primo assaggio di cucina cinese (voliamo con Air China), ci addormentiamo davanti ad un film con la versione femminil-cinese di Indiana Jones.

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